Chiedere ma non troppo | Nicola Ferrari
Una domanda o due
In un webinar di qualche settimana [questo] fa stavo ragionando su customer journey e touchpoint: la parte migliore (come sempre) è arrivata con la sessione di domande e risposte (quasi 60 minuti davvero ricchi di idee).
Tra gli elementi emersi, un partecipante chiedeva come valutare il tono di voce del proprio sito per risultare più efficace agli occhi degli utenti.
Ho suggerito di “domandarlo” direttamente agli utenti stessi attraverso tool (Hotjar per dirne uno) o micro questionari.
La sua controrisposta mi ha fatto pensare: “Vero, siamo abituati a chiedere un parere ai clienti fisici ma poco a quelli via Internet”. Ha toccato un dato di fatto in un sacco di aziende e business: paradossalmente è più semplice chiedere qualcosa online, eppure.
Eppure non lo si fa oppure si chiede poco e a volte pure male (ad esempio: sapevatelo), oppure si cercano idee marketing assurde cercandole ovunque ma non nella testa degli utenti.
Tipo: prima di pensare agli NFT o al metaverso, io dedicherei tempo e soldi ad altro, a meno che si tratti di Nike (che sta appunto assumendo)
Si, mentre scrivo questo mi sento un marketer vecchia scuola, poco sensibile a lanciarsi sulla novità e molto più interessato al back to basic fatto bene.
E la cosa non mi dispiace, eh.
Work in progress
Sto registrando le puntate del nuovo podcast: qui il trailer. Ma ne parleremo con calma.
In progress anche il mio modulo di Digital Marketing al Master di Digital Transformation CUOA con un project work da cui mi aspetto sorprese.
mi sono iscritto a Zwap e vediamo com’è.
Altri link
Excel, TikTok, influencer e soldi veri nella stessa frase? Yes.
LinkedIn è cringe? Maybe.
Le GIF roba da boomer? Sospiri.
Dai, un link serio: 100 sheet per marketers
.. e un link ancor più serio: come ti trattengo i talenti in agenzia. O ci provo almeno.
A presto,
Nicola