Datemi un database e farò 2B di dollari | Nicola Ferrari
Datemi un database e farò cose (e anche 2B $)
Ne avevo fatto cenno qualche mese fa ma ora è il momento di approfondire.
Nel 2021 Walmart (la più grande catena GDO al mondo, Wikipedia dixit) ha raccolto $2.1 billion attraverso il suo media network, W Connect.
La cifra non suona male ma per il gruppo sono pur sempre briciole (tanto per dire: fatturato Q4 2021:152B $,): colpisce invece le potenzialità espresse di questo asset che Walmart ha inhouse in maniera (quasi) collaterale. Sto esagerando certo ma parliamo comunque di un’azienda nell’azienda, costruita in maniera lucida sugli asset del vero core business.
Metto giù una manciata di punti:
1. Walmart sa molto dei suoi clienti e non è l’unico
Quindi può targetizzare meravigliosamente, forse anche meglio dei soliti noti (vedi punto 2). Dichiara di avere 152M di utenti settimanali, ha un’ecosistema proprietario ampio e strutturato: unisci i puntini e il resto è storia.
E non è il solo perchè negli States i top retail hanno quasi tutti un loro media network: consiglio questo articolo di Marketing Brew con altre riflessioni sul tema.
2. Walmart Connect è competitor dei soliti noti
Google, Meta, Amazon: il campionato è quello. Non tutte le aziende potrebbero essere interessate a fare adv su Walmart (per limitazioni, mercato, target) ma una discreta percentuale secondo me, si. Conseguenze: spostamenti di budget? Cannibalizzazioni? Probabilmente entrambe. E andiamo al punto 3.
3. Altri player arriveranno?
Facciamola clickbaiting e sensazionalista: il database è il carburante di questo successo e anche se non è un modello facile e ripetibile da tutt* (per un sacco di motivi, dalla P di privacy fino alla W di Walmart, che non è un qualcosa di esattamente copiabile) è comunque realistico che altri potrebbero essere tentati di giocare. Sicuramente con numeri e contesti più di nicchia ma non per questo meno interessanti.
E aggiungo un pezzo. La scorsa settimana ho avuto il piacere (e anche la soddisfazione con lode, va detto) di fare da relatore in IUSVE a 3 tesi, 2 di queste dedicate a temi molto vicini a quanto detto fin qui: Zero Data Party e Hyper-Personalization Marketing, elementi che Walmart ha utilizzato con ottimo senso strategico e che dovrebbero entrare nel radar di tutti i/le marketer.
Altri link
Da boomer e romantico, mi piace vedere situazioni in cui il monopolio dei soliti giganti digitali viene messo in dubbio da realtà emergenti o very underdog. Come l’America Latina ad esempio, dove il social commerce è cosa muy caliente.
Sempre social: e se spendessimo più soldini su Pinterest e TikTok? Una case interessante.
Crossover: Amazon lancia un TikTok Shop? Già.
Nell’ultima puntata del podcast Marco Ziero mi ha molto incuriosito con Spark, un client email molto smart. Lo provo.
Giusto per: nell’invio precedente ho parlato di marketing dell’infedeltà
(e qui l’archivio completo delle newsletter so far)
Ti hanno inoltrato questa email?
Ringrazia da parte mia (e qui il ).
Oppure inoltrala tu a qualcun* e fatti (spero) ringraziare.
A presto,
Nicola