La teoria del (quasi) tutto
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Se la fisica è alla ricerca di una teoria del tutto in grado di “spiegare e riunire in un unico quadro tutti i fenomeni fisici conosciuti. Presupposto minimo di tale teoria è l'unificazione di tutte le interazioni fondamentali.” (grazie Wikipedia), il marketing, con molta più umiltà, cerca un bilanciamento sostenibile tra le attività che portano vendite nel minor tempo possibile (aka activation o conversion) e quelle che sedimentano nel tempo (aka brand awareness).
La soluzione in sè non è così complessa, anzi, il grosso problema è che spesso risulta indigesta: si vorrebbe tanto (o tutto) il prima possibile. Banalità, lo so.
Antidoti: visione d’insieme per lavorare su entrambi i fronti, tempo (che, autocit., è un fattore di marketing un pò snobbato) + continuità nel farlo. Non proprio cose che trovi tutti i giorni.
Riapro il tema per merito (o per colpa?) di questo articolo un pò lungo ma ben argomentato (consiglio di investire 10 minuti per leggerlo). Il sunto?
But our data shows that, in nine out of 10 cases when an ad delivers a strong brand-building effect, it will also be successful at driving short-term sales.
State immaginando di spiegarlo a qualcun* con aspettative di ritorno immediato?
Lo so, suona molto come un “Non hai risultati? Eh, serve pazienza” da ripetere mese dopo mese fino ad esaurimento fatture.
Ma il punto dovrebbe essere un altro: bilanciare gli sforzi, i canali, la creatività e i €€ per costruire.
Trovare il modo giusto per misurare ciascuna fase.
Esigere le performance ragionevoli in ogni fase.
Bilanciare i €€: ma quanto?
Nello stesso articolo si cita un mix ideale di budget di 60/40 tra azioni di brand e azioni di activation; razionale anche se non credo in una ricetta buona per tutti i settori e per le tutte le fasi di vita di un’azienda.
Se il tema vi stuzzica, 104 slide che parlano di molto altro ma anche, incidentalmente, di tutto questo.
UNA MANCIATA DI LINK
La corsa delle big verso l’AI: Media.Monks sdogana? Possiamo dirla così.
Invece The Atlantic appoggia piano “The Most Important Job Skill of This Century” Si, è quello che pensate ma l’articolo è meno clickbait del titolo. E la prossima puntata di Messy Marketing sarà proprio dedicata all’AI.
Tengo sempre nei radar Pinterest: interessante collaborazione con Condè Nast
.. e resto curioso su Temu (ne avevam parlato in velocità qualche tempo fa).
In aula questa settimana, parlando di ecommerce/marketplace, è arrivata una domanda: “Ma Amazon verrà mai scalzato dalla sua posizione dominante nell’ecommerce?”. Non credo a breve (ma, diciamolo, non avrei neppure immaginato un Google così under pressure come oggi) e non sarà Temu e forse neppure Walmart ft. Flipkart, ma chissà.Parlando sempre di ecommerce, genZ e resale: Beni
“Nessuno è diventato vecchio su internet, almeno fino ad ora”: già, finora
Dal 1989 con furore e saggezza: la struttura di brief che vorremmo tutt* sui nostri tavoli e desktop (visto su Strat_Scraps):
A presto,
Nicola
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About me:
Digital marketing strategist piuttosto umanista.
Sono docente presso IUSVE, CUOA e altri contesti formativi.
Faccio domande e chiedo cose in un podcast: Messy Marketing.
Per tutto il resto c’è LinkedIn.
Qui una selezione delle mie fonti digital preferite.
Per domande o anche un ciao, scrivimi.