Metaverso e TikTok: cos’hanno in comune? Molte cose probabilmente ma in queste settimane una in particolare: si parla molta su cosa succederà quando non ci saranno più. Ok, l’ho messo giù dritta ma in giro si leggono appoggi delicatissimi come ”How marketers and creators are thinking about a potential TikTok ban?” da un lato e “Is the metaverse dying?” dall’altro.
Strilli da prima pagina, direte, e in parte lo sono ma i ragionamenti rimangono legittimi, anche se per motivi molto diversi. My 2 cents in 2 righe circa:
- Metaverso: molte big (Disney e Microsoft) stanno spegnendo i team dedicati (certamente il momento economico non aiuta) e senza big la vedo un pò dura, quantomeno in una prospettiva di adozione di massa. Probabilmente il M resterà come ambiente dedicato ed esclusivo per esperienze di brand. Ready Player One credo dovrà aspettare ancora.
- TikTok: qui si oscilla tra la corsa agli investimenti pubblicitari (dove vedo però ancora più hype che concretezza) al ban che pende insieme alle limitazioni già adottate in alcuni contesti politico-istituzionali. Non vedo tuttavia epiloghi tragici dietro l’angolo e sto osservando invece Lemon8, il nuovo cavallo di Bytedance (azienda madre di TT): potrebbe diventare il piano B oppure un altro piano A. Lemon8 gioca frontalmente contro Instagram. Seguo con interesse.
Restiamo un attimo in Cina? Virtualmente of course: “The trendiest food city in Europe isn’t Paris or London. It’s Düsseldorf — thanks to Xiaohongshu.” E Xiaohongshu (che non so pronunciare) è un’altra app da guardare con curiosità.
Prima di cambiare fuso orario, chi si ricorda Groupon? Non sta proprio benissimo.
E chi si sente un gen Zalpha? Non suona proprio benissimo.
Prima dei link: la copertina della mia ultima lecture. Si, i titoli citazionisti mi stanno sfuggendo di mano.
UNA MANCIATA DI LINK
Un motore di ricerca per spulciare le newsletter mandate dai brand: Milled
Preparate scatole e colla vinilica: “Unboxing Is So 2012. The Internet Wants Packing Videos”
Almeno un link (anzi 2) in tema AI: intelligenza artificiale che fa rima con risparmio e taglio dei costi. Chi sono io per giudicare ma lo si potrebbe fare meglio, molto meglio. E infatti qui si parla di “infatuated”: ‘It’s not sexy, but it is magic’: why media agencies are infatuated with AI”
“Branded query”: sicur* di saperne abbastanza? Ecco
Ahimè non ricordo dove li ho visti linkati ma consiglio per naming, mood e anche per lavoro: A.Team
E chiudiamo con gli Avengers del marketing secondo McKinsey:
A voi e famiglia.