Tutti che vogliono diventare un pò TikTok e TikTok che vuol diventare un pò tutti (o quasi).
Mi è uscita una frase da meme, pazienza, ma spero renda l’idea: se da un lato Instagram prima vuole diventare piattaforma solo video (ce lo ricordiamo?) e poi no ma comunque punta forte sul formato reels, se YouTube spinge sugli Shorts, se Amazon.. e avanti, che fa TikTok?
Attinge anche lui e in maniera, come dire, facile e diretta: ad esempio
Si, sta proponendo di pubblicare foto, come si faceva (e si fa) sui vecchi social di una volta. Fa strano? A me si (ma magari sono io eh).
Non è l’unica “ispirazione”: citiamo anche la lunghezza dei video, spinta ormai fino a 30 minuti (e The Verge giustamente titola: “TikTok goes full YouTube”). Potremmo andare avanti citando TikTok Shop e much more.
Dove voglio arrivare? Ad un pensiero sulle piattaforme, su quanto sia necessario per tutte attingere ai formati e ai pubblici altrui, a volte copiando a volte provando ad essere più o meno originali (poco in realtà).
Il formato come vantaggio competitivo (video brevi per TT, foto su IG, stories su Snapchat, testo su Twitter..) è prezioso ma ad un certo punto si impantana (parliamo bene: arriva il plateau) e arranca per tanti motivi.
Tra questi, pigrizia e facilità d’uso: è più semplice creare un contenuto fotografico che uno video (poi la qualità è un’altra storia) e TikTok vuole entrare anche in questo campo da gioco per avere questo pubblico. Lo stesso dicasi di tanti altri casi a volte in maniera clamorosa e dichiarata come Threads vs X/Twitter. O YouTube che si apre ufficialmente ai podcast.
Sopravvivere al plateau è vitale per ragioni molto concrete, tra cui l’appetibilità pubblicitaria e i budget $$ che si riesce ad attrarre.
Dove voglio davvero arrivare? Qui:
Essere “platform agnostic” è sempre e comunque un’adorabile e necessaria scelta per fare digital marketing. Non innamorarsi delle feature, non vincolarsi alle evoluzioni (alti e bassi) di una piattaforma e valutare con attenzione quando le situazioni iniziano ad assomigliarsi (tanto o poco). Non deve essere la platform a dare forma alla strategia.
4 link per le prossime slide e/o dove vuoi
Parliamo di abbandono del carrello?
O di quanto i Chief Marketing Officer siano “rispettati” dai loro CEO? Spoiler: più di una volta
E Sanremo? sono nel team pigri che non guardano live ma recuperano highlight su RaiPlay e ascoltano le canzoni su Spotify; tuttavia indiscutibile il suo alone marketing: ne parlavo qui (ancora sorry se accostavo Amadeus a Tom Brady.)
O del mio passaggio definitivo da Evernote a Notion? Dopo anni è tempo di trasloco. A scatole chiuse magari ne riparliamo.
Infine, ho postato questo “menù” di strategie su LinkedIn.
Bon appetit e a presto,
Nicola