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Parto dalla foto che mi ha fatto fermare e prendere appunti: l’ho scattata andando in ufficio qualche settimana fa.
(La qualità dello scatto è quel che è, chiedo venia)
Ho pensato: chissà se la richiesta del cliente all’agenzia è stata “Fammi una campagna advertising geolocalizzata su un pubblico per vive o passa vicino al mio punto vendita”
Si perchè, ad esempio, la stessa cosa si poteva fare usando Meta o Google e una landing page un pò più piccola di questa affissione di 15 (?) metri.
Con risultati diversi?
Sono pur sempre di parte e quindi dico che una campagna digital (o almeno ibrida?) avrebbe dato degli esiti almeno più misurabili. E probabilmente anche a costi minori.
Ma, al netto di questo, possiamo dire che un bel manifesto o, in generale, un progetto offline (o almeno ibrido), sia di fatto un’alternativa ragionevole ad iniziative digitali?
In certi casi forse si (l’anno scorso raccontavo ad esempio di questo volantinaggio post vaccinale) ma, capiamoci, il punto non è meglio online o offline: il tema è valutare e soppesare sempre con attenzione le alternative che abbiamo realmente sul piatto.
Sotto altre prospettive, ci abbiamo ragionato nell’ultima puntata di Messy Marketing dedicata all’ebook “Digital Marketing senza Meta” di Alessandro Mininno e Fabrizio Martire: quello che viene ritenuto mainstream non per forza deve essere la scelta inevitabile, soprattutto quando le cose cambiano (e tanto) nel tempo.
Sotto altre prospettive ancora, sto meditando su come integrare i tool AI nelle mie attività quotidiane (un punto di partenza e un altro e ancora questa puntata di Hacking Creativity). Hype a parte, c’è molto da smontare e rimontare.
Non lancio allora buoni propositi per il 2023 ma un piccolo post it si: di fronte alle strategie digitali, dare un’occhiata sopra, sotto, accanto e anche dietro per capire se ci sono altre strade da meditare al posto delle solite. Così, giusto per capire se stiamo snobbando qualcosa. Io ci provo eh.
Ci leggiamo nel nuovo anno.
UNA MANCIATA DI LINK
Soap opera a parte, Twitter Ads si sta impegnando.
Whatsapp come “quick” win per Meta prima che il Metaverso porti soldi veri? Mah. Forse tardi per pensarci.
Attendiamo Google lo attivi anche in Europa: utile
Interessante tesi: “Basically everything on Amazon has become an ad”. E di Amazon che fa un pò il TikTok avete già letto no? Omologazione delle specie?
Marchetto e Diegoli che ragionano di strategia per Meta ads [video]
More CMOs Are Investing in Their Personal Brands: business or vanity? Penso semplicemente sign of the times. O sopravvivenza.
Qualche previsione per il 2023 le devo pur mettere: Gartner e TrendWatching.
Storia di vino e podcast
Lettura per il pranzo di Natale: un anno fa avevo scritto una trilogia sull’evoluzione delle agenzie digitali. Devo dire che è invecchiata bene e, considerando le evoluzioni AI, la velocità è ulteriormente aumentata.
Puntata uno, puntata due e puntata tre.
All the best and take care.
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About me:
Digital marketing strategist piuttosto umanista.
Sono docente presso IUSVE, CUOA e altri contesti formativi.
Faccio domande e chiedo cose in un podcast: Messy Marketing.
Per tutto il resto c’è LinkedIn.
Qui una selezione delle mie fonti digital preferite.
Per domande o anche un ciao, scrivimi.